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Aiuto !
Ci stanno scippando la Villa e il Parco
Franco Isman


la Villa nel progetto Carbonara

Alla fine di luglio a Roma è stata siglato un accordo fra il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Lombardia ed i comuni di Milano e di Monza “Per la valorizzazione del complesso monumentale della Villa Reale di Monza, del Parco e delle relative pertinenze”, accordo finalizzato “a promuovere la conoscenza, a sostenere la conservazione e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del complesso”.
A tale scopo si è prevista la costituzione fra gli enti firmatari, entro dicembre 2008, di un ente denominato “Consorzio Villa Reale e Parco di Monza”.

Adesso, un po' “in zona Cesarini”, è stata presentata ai capigruppo del consiglio comunale una “ipotesi” di statuto di questo consorzio, “Statuto messo a punto” – scrive Formigoni – “nell'ambito di un apposito tavolo tecnico grazie al contributo di tutti i soggetti proprietari del complesso”, che ha la presunzione di essere definitivo e che pare abbia l'approvazione ufficiosa degli altri tre enti interessati.

Lo statuto prevede che siano “consorziati fondatori” i quattro enti proprietari delle diverse parti del complesso, firmatari dell'accordo di luglio, e che possano partecipare al Consorzio altri enti pubblici o privati, senza fini di lucro, che ne condividano le finalità e contribuiscano con il conferimento di patrimoni mobiliari ed immobiliari.

Finalità e attività del consorzio ricalcano e sviluppano quanto previsto nell'accordo di luglio e potranno e dovranno certamente essere integrate ed affinate.
Gli organismi del Consorzio sono l'assemblea dei consorziati, il consiglio di gestione, il direttore generale, il presidente ed il collegio dei revisori dei conti oltre ad un eventuale comitato scientifico. Tutto molto normale, come pure le attribuzioni dei diversi organi; avviene in ogni consorzio come in tutte le società private o pubbliche: l'assemblea è costituita da tutti i soci, di norma con voto proporzionale alle rispettive quote di proprietà, ed anche il consiglio, nominato dall'assemblea o, come in questo caso, da ciascun consorziato, rispecchia in qualche modo il diverso “peso” degli associati.

E veniamo alla situazione proprietaria nel nostro specifico caso.
Il Ministero è proprietario dell'ala Sud della Villa Reale oltre che (salvo errori) della Villa Mirabellino nel Parco.
Regione e Comune di Monza sono comproprietari della rimanente parte della Villa, dei Giardini di questa e della parte di Parco a Sud del viale Cavriga.
Comune di Milano e Comune di Monza sono comproprietari della parte di Parco a Nord del viale Cavriga.
Monza cioè è proprietaria della porzione di gran lunga più rilevante di Parco e Villa Reale (porzione che è pari alla somma delle quote del Comune di Milano e della Regione); il Ministero, per contro, è proprietario di una quota significativamente inferiore. Aggiungasi il fatto che tutti i beni fanno parte del territorio del Comune di Monza e che il Comune di Milano si è finora totalmente disinteressato del Parco non pagando neppure la sua quota di spese fino ad arrivare ad un debito nei confronti del comune di Monza di molti milioni di euro.

Cosa prevede lo statuto ?
L'assemblea è costituita dai quattro consorziati promotori con un voto ciascuno, oltre agli eventuali ulteriori consorziati, anch'essi con un voto; per l'approvazione delle principali delibere, è richiesta una maggioranza del 75% dei consorziati promotori: il Comune di Monza ha 1 voto su 4.
Il consiglio di gestione è composto da 5 membri: uno ciascuno designati dai consorziati promotori ed uno dagli altri eventuali aggregati: il Comune di Monza ha 1 voto su 5.
Il presidente è nominato dall'assemblea tra i componenti del consiglio, su proposta del Ministero d'intesa con gli altri consorziati promotori, ma il termine “d'intesa” significa molto poco.
Il direttore generale è nominato dal presidente su designazione del presidente della Regione d'intesa, si fa per dire, con gli altri consorziati promotori.
Il collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri nominati rispettivamente da Ministero, Regione e Comune di Milano.
La vigilanza sull'attività del consorzio è esercitata da Ministero e Regione.

Cosa significa tutto questo ?
Significa che il Comune di Monza, sul cui territorio insiste sia la Villa che la totalità del Parco, proprietario di quasi la metà di tutti i beni che saranno gestiti dal Consorzio, non avrà in realtà alcun potere di gestione né potrà validamente opporsi ad alcuna decisione che dovesse ritenere errata o dannosa come ad esempio l'istituzione di un biglietto per l'ingresso al Parco, alla faccia dei monzesi che lo frequentano da sempre, e neppure opporsi ai manifesti appetiti della Regione che fin dal 2002 mira a mangiarsi una grossa fetta della Villa per i suoi uffici di “alta rappresentanza” (vedi Giù le mani dalla Villa Reale).

Le giuste funzioni di orientamento e di controllo di Ministero e Regione, cui è devoluto l'onere della massima parte dei finanziamenti, possono e devono esplicarsi in modo diverso dalla diretta gestione del Consorzio: con gli accordi di programma, come quello del luglio, con la vigilanza, con la verifica della correttezza della gestione, non con il pratico esproprio del Comune di Monza.

Uno statuto assolutamente indecente e l'opposizione non dovrebbe neppure accettare di discuterne gli aspetti programmatici finché questa totale iniquità non dovesse essere risolta. Questa è la volta di fare un'opposizione intransigente ricorrendo a tutte le armi legali ed informando la cittadinanza dell'enormità che questa amministrazione si accinge a perpetrare: un vero e proprio furto della Villa e del Parco.

Si è sempre concordato sull'opportunità della gestione unitaria di Villa e Parco tramite una fondazione od un consorzio ma forse è il momento di ripensarci.
Infatti, per arrivare finalmente alla rinascita della Villa Reale, il comune di Monza, con incredibile altruismo, accetta non soltanto di essere parte trascurabile nella gestione della Villa, ceduta gratuitamente in tempi recenti dallo Stato ai comuni di Monza e di Milano, è giusto non dimenticarlo, ma rinuncia alla potestà sull'intero Parco. Per completezza di informazione si deve segnalare che durante l'amministrazione Colombo, con molti dubbi sulla liceità dell'operazione, il Comune di Milano ha ceduto alla Regione Lombardia la sua quota indivisa di proprietà della Villa e di una fetta del Parco.

Quello che risulta davvero difficile da capire è come l'amministrazione, presieduta da un sindaco della Lega, certamente molto, anzi troppo, attenta alle autonomie locali, possa aver accettato una simile enormità, un simile esproprio di Monza da parte di Regione e Ministero; come il sindaco Mariani possa averlo accettato, addirittura impegnandosi all'approvazione dello statuto con drastiche dichiarazioni (“O passa lo statuto o mi dimetto”).
Ci saremmo viceversa aspettati sue colorite dichiarazioni di diniego dette in buon monzese, e ci sarebbero anche piaciute.

Franco Isman



Alberto Colombo
December 14, 2008 6:34 PM

azzardo una spiegazione:
i monzesi, ben rappresentati dal loro sindaco
si fregano le mani dalla contentezza:
i soldi li tira fuori qualcun altro, e tanto basta.
a me viene sempre in mente
una vecchissima canzone di Nino Taranto:
quando comandavo la quadriglia
nei versi successivi si diceva:
ora la comanda Peppe Quaglia
perché fa le spese del buffet
...
una prece



Giancarlo Milani
December 15, 2008 7:29 PM

Ma che potevamo aspettarci di diverso da un Sindaco, leghista, che si è fatto sponsorizzare la campagna elettorale dal Presidente del Consiglio e da FI?
Si "appecorona" ai suoi "datori di lavoro" come fanno tutti.
Mi sarei stupito del contrario!
Mi stupisco che vi stupiate.
Ad majora! Il peggio dobbiamo ancora vederlo con la CDL al governo!

Un caro saluto agli amici.
Giancarlo Milani



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  14 dicembre 2008